Si era conclusa con cinque patteggiamenti l’ultima udienza svolta dinnazi al Tribunale di Padova ed inerente l’operazione “ The Butcher”. I carabinieri del Comando Provinciale di Padova e della compagnia di Albano Terme avevano infatti applicato delle misure cautelari su richiesta della Procura derivanti da un attività investigativa scattata dopo un attentato dinamitardo ai danni della macelleria Parton di Bagnoli di Sopra ed i cui sviluppi che avevavano portato al ritrovo di un arsenale di armi nelle campagne di Anguillara.
L’ipotesi accusatoria secondo le ricostruzioni della Procura spazia dalla detenzione dell’ordigno esplosivo ai danneggiamenti all’esercizio commerciale, dal furto alla detenzione di armi, caricatori e munizioni,dalla ricettazione alle lesioni,dalla violenza privata al favoreggiamento,il tutto nato per una questione di gelosia relativa ad una donna contesa.
Se per Maria Salvatore Allia di 53 anni, originario di Catania, imprenditore nel settore della sabbiatura e verniciatura di metalli con alto tenore di vita, già in carcere per omicidio dal 2003 al 26 luglio 2018 ( due anni e 10 mesi) , Gianluca Zanellato di 54 anni di Correzzola ( due anni ), Galliano Masiero 66 anni, residente ad Anguillara Veneta ( un anno e otto mesi ) , la figlia Manuela Masiero di 31 anni ( due anni ) ed il romeno di anni trenta Remus Georg Ciobanu di Bagnoli di Sopra ( 8 mesi) Il pubblico Ministero Sergio Dini, titolare dell’indagine aveva accordato il patteggiamento, gli avvocati Davide Barillà ed Antonino Castorina del foro di Reggio Calabria avevano depositato richiesta di rito abbreviato per Antonio Nicola Zumbo di anni 53 ed a lungo residente a Marcon e richiesta di sentenza di non luogo a procedere per Alessio Rizzi di anni 25 a cui però viene contestata una posizione marginale e comunque disconnessa dall’attentato alla macelleria. All’esito dell’udienza celebrata ieri dinnanzi al Gup di Padova dott.Marassi nonostante il Pubblico Ministero abbia chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per Antonio Nicola Zumbo il Gup ha condannato l’imputato alla pena di anni 2 e mesi 2 di reclusione accogliendo in parte le richieste della difesa tanto che nel dispositivo di condanna lo stesso è stato assolto per alcuni dei capi di imputazione che gli erano stati contestati per non avere commesso il fatto. Il Gup ha accordato altresì la revoca dell’obbligo di dimora che di cui di fatto Zumbo era destinatario. Tra, quindici giorni saranno pubblicate le motivazioni.
Per l’imputato Rizzi, il GUP, ritenendo necessario il vaglio dibattimentale se ne discuterà con il nuovo anno.