Le ragioni di eguaglianza e solidarietà esposte da monsignor Savino devono
essere raccolte per aprire una riflessione collettiva e corale volta a fermare il progetto di autonomia differenziata entrando nel merito delle questioni, con un dibattito franco, aperto, plurale e che si renda conto dei gravi squilibri territoriali che andrebbero a minare la parità dei diritti e dei servizi al Mezzogiorno d’ITALIA ed in Calabria in particolar modo – queste le dichiarazioni dei Consiglieri Comunali del Gruppo R.E.D. Filippo Burrone, Carmelo Versace ed Antonino Castorina .
Ci sono preoccupazioni spiegano i Consiglieri Comunali di Palazzo San Giorgio sulla determinazione e sul finanziamento dei Livelli essenziali di prestazione, non si capisce se le risorse per i Lep saranno messe a disposizione prima delle intese Stato-Regione, e sembrerebbe finanziata solo la parte dei Lep delle funzioni trasferite alle Regioni e non quelle oggi in carico ai Comuni, tutta una serie di questioni che andrebbero a minare la tenuta economica e sociale del Sud Italia creano un sistema differenziato ed indebolito in Calabria.
“Il consiglio regionale della Calabria su un tema che riguarda il futuro dell’intera regione non può essere silente, non può essere complice e neanche può osservare passivamente la spoliazione di risorse destinate al Sud e trasferite al Nord Italia”
“Oggi corre l’obbligo morale ed istituzionale di aprire una riflessione seria che porti a ricorrere avverso l’autonomia differenziata chiarendo nel merito non solo l’incostituzionalità della norma ma le conseguenze nefaste che ciò comporterebbe per i futuro della nostra terrà distrutta e deturpate da scelte verticistiche che mortificano le autonomie locali e che non hanno alcuna sostenibilità economica oltre che politica” – così i Consiglieri Comunali del Gruppo Riformisti Europeisti e Democratici Filippo Burrone, Antonino Castorina ed il Vice Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Carmelo Versace.
Proseguiremo -affermano i Consiglieri di Palazzo San Giorgio – nello spiegare nel merito di quanto crediamo le ragioni non ideologiche ma pratiche su quelle che potrebbero essere le conseguenze negative per la nostra splendida regione nell’auspicio che davvero la Regione Calabria possa intervenire con fermezza per difendere le prerogative di una regione troppo spesso abbandonata ed usata dalle istituzioni nazionali.