Braulina Cozzula è stata condannata dalla Corte d’Assise d’Appello bis a 21 anni di carcere per l’omicidio volontario del marito Valerio Amadio. Si attendono motivazioni e Cassazione.
Ventuno anni di carcere è la condanna che la Corte d’Assise d’Appello bis ha stabilito nei confronti di Braulina Cozzula, la quarantaquattrenne accusata dell’omicidio volontario del marito Valerio Amadio, morto carbonizzato a Rieti il 25 novembre del 2019. A stabilire la sentenza Cristina Scipioni, dopo due udienze fiume, durante le quali si sono confrontati accusa, difesa e parti civili. La giudice ha riconosciuto prevalenza dell’attenuante del vizio parziale di mente sulle aggravanti, che era uno dei punti su cui si era battuta la difesa. Per la difesa all’udienza conclusiva è intervenuta l’avvocata Carol Richichi, in sostituzione del difensore titolare.
“Riteniamo attendere le motivazioni della sentenza e capire come muoverci, anche alla luce del fatto che da un lato viene chiarito finalmente e definitivamente, che non vi è stata una condotta omicida nei confronti del figlio, dall’altro serve comprendere però rispetto al decesso del marito, come viene rappresentata la condotta dolosa della cliente che a nostro avviso ed al netto delle condizioni mentali della donna risulta invece colposa” ha commentato l’avvocato Antonino Castorina del Foro di Reggio Calabria, difensore di fiducia di Brauilina Cozzula.
Il processo per l’omicidio di Valerio Amadio
Nel processo per l’omicidio di Valerio Amadio la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha confermato il principale capo di imputazione, relativo all’omicidio volontario aggravato. Gli avvocati difensori della donna hanno depositato ricorso in Cassazione. Dopo la vigilia di Ferragosto la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma ha ricorso anche essa, ritenendo al pena comminata inadeguata rispetto alle condotte contestate alla donna. La Suprema Corte di Cassazione ha annullato la sentenza e rimandato tutto in Corte d’Assise d’Appello, che ha condannato Cozzula a ventuno anni di carcere.
I fatti per i quali è finita a processo Braulina Cozzula risalgono alla notte del 25 novembre del 2019. Secondo quanto ricostruito dalla Procura durante le indagini tra l’uomo e la donna c’è stata una lite, lei avrebbe poi cosparso l’abitazione con della benzina ed è scaturito un incendio nel quale Amadio è morto carbonizzato, mentre la moglie è rimasta ustionata sul 50 per cento del corpo. Dopo la discussione Cozzula si sarebbe infatti allontanata in forte stato di alterazione dall’abitazione con il figlio di sette anni. Avrebbe raggiunto un distributore di benzina riempiendo alcune bottiglie e tornando poi a casa. Il marito, preoccupato del fatto che si fosse allontanata con il figlio, aveva chiamato i carabinieri. Lei gli avrebbe svuotato la benzina addosso, poi è divampato un incendio nel quale Amadio è morto e Cozzula è rimasta gravemnete ustionata. ( Articolo pubblicato su Roma Fan Page e scritto da Alessia Rabbai)